La Bella Addormentata Nel Bosco
La Bella Addormentata Nel Bosco === https://urllio.com/2tkYST
La bella dormente nel bosco (The sleeping beauty in the woods) is an opera in three acts by Ottorino Respighi to a libretto by Gian Bistolfi based on Charles Perrault's fairy tale \"Sleeping Beauty\".
The first version of this opera, with the title La bella addormentata nel bosco, premiered in the Teatro Odescalchi [it] in Rome on 13 April 1922. It was a version written for the Italian marionettist Vittorio Podrecca [it], who was director of a marionette company called Teatro dei Piccoli (Theater for Children). The play was interpreted by marionettes, but it was accompanied by orchestra and singers. The cast of the première included the soprano Cisse Vaughan and the mezzo-soprano Evelina Levi.[1] The performance was a success, with \"many curtain calls for the composer\", and was judged as an \"art jewel\".[2]
La bella addormentata, nota anche come La bella addormentata nel bosco, è una celebre fiaba tradizionale europea. La fiaba antesignana è da ricondurre a Giambattista Basile ma viene ricordata soprattutto nella versione di Charles Perrault (ne I racconti di mamma l'oca, 1697), in quella dei fratelli Grimm (ne Le fiabe del focolare, 1812), in quella rivisitata di Italo Calvino (ne Fiabe Italiane, 1956 - \" La bella addormentata e i suoi figli\" ) e attraverso il celebre omonimo cinematografico a disegni animati di Walt Disney, La bella addormentata nel bosco (Sleeping Beauty, 1959).
Come molte fiabe tradizionali, La bella addormentata esiste in numerose varianti; gli elementi essenziali della trama sono talmente diffusi da potersi considerare un tema ricorrente del folklore. Nella classificazione Aarne-Thompson, questo tema è identificato dal numero 410.
La versione più antica in cui il tema è attestato (se si eccettua la storia di Brunilde, l'eroina addormentata della Saga dei Volsunghi, di origini ancora più remote) è considerato il roman di Perceforest del 1340, ambientato all'epoca dei Greci e dei Troiani, ed incentrato sulla principessa Zellandine, innamorata di Troylus. Il padre della principessa mette il giovane alla prova per verificare se è degno di sua figlia, e, non appena egli è partito, Zellandine cade in un sonno incantato. Al suo ritorno, Troilo la trova addormentata e la mette incinta nel sonno. Quando il bambino nasce, è lui a risvegliare la madre, rimuovendo il filo di lino che causava il suo sonno. Alla fine Troylus sposa Zellandine.
La protagonista cambia il suo nome a seconda della versione. In Il Sole, la Luna e Talia, si chiama Talia (il Sole e la Luna sono i suoi bambini). Perrault non le dà un nome, definendola semplicemente la princesse e chiama invece sua figlia Aurore. Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij, per il balletto creato da Marius Petipa con la musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1890), trasferisce questo nome dalla figlia alla madre e chiama Aurora la principessa, come farà poi Walt Disney (non a caso anche le musiche del film sono tratte dal balletto di Čajkovskij). Nella versione dei Grimm la principessa è invece chiamata Rosaspina (con riferimento ai cespugli di rovi che circondano il castello durante il suo sonno centenario, rendendola irraggiungibile); questo nome però le viene attribuito non dai genitori, ma dal popolo, quando, con il passare degli anni, ella si trasforma in una figura leggendaria. Anche questo soprannome sarà utilizzato nel film Disney, nella parte del film (del tutto inesistente nelle fiaba tradizionale) in cui Aurora è nascosta nel bosco dalle fate.
Intanto le fate cominciarono a distribuire alla Principessa i loro doni. La più giovane di tutte le diede in regalo che ella sarebbe stata la più bella donna del mondo: un'altra, che ella avrebbe avuto moltissimo spirito: la terza, che avrebbe messo una grazia incantevole in tutte le cose che avesse fatto: la quinta che avrebbe cantato come un usignolo: e la sesta, che avrebbe suonato tutti gli strumenti con una perfezione da strasecolare.
Si sarebbe detta un angelo, tanto era bella: perché lo svenimento non aveva scemato nulla alla bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato, e le labbra come il corallo. Ella aveva soltanto gli occhi chiusi: ma si sentiva respirare dolcemente; e così dava a vedere che non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
In capo a cent'anni, il figlio del Re che regnava allora, e che era di un'altra famiglia che non aveva che far nulla con quella della Principessa addormentata, andando a caccia in quei dintorni, domandò che cosa fossero le torri che si vedevano spuntare al di sopra di quella folta boscaglia.
Ciascuno gli rispose, secondo quello che ne avevano sentito dire: chi gli diceva che era un vecchio castello abitato dagli spiriti; chi raccontava che tutti gli stregoni del vicinato ci facevano il loro sabato. La voce più comune era quella che ci stesse di casa un orco, il quale portava dentro tutti i ragazzi che poteva agguantare, per poi mangiarseli a suo comodo, e senza pericolo che qualcuno lo rincorresse, perché egli solo aveva la virtù di aprirsi una strada attraverso il bosco.
\"Mio buon Principe, sarà ormai più di cinquant'anni che ho sentito raccontare da mio padre che in quel castello c'era una Principessa, la più bella che si potesse mai vedere; che essa doveva dormirvi cento anni, e che sarebbe destata dal figlio di un Re, al quale era destinata in sposa\".
A queste parole, il Principe s'infiammò; senza esitare un attimo, pensò che sarebbe stato lui, quello che avrebbe condotto a fine una sì bella avventura, e spinto dall'amore e dalla gloria, decise di mettersi subito alla prova.
Appena si mosse verso il bosco, ecco che subito tutti gli alberi d'alto fusto e i pruneti e i roveti si tirarono da parte, da se stessi, per lasciarlo passare. Egli s'incamminò verso il castello, che era in fondo a un viale, ed entrò dentro; e la cosa che gli fece un po' di stupore, fu quella di vedere che nessuno delle sue genti aveva potuto seguirlo, perché gli alberi, appena passato lui, erano tornati a ravvicinarsi. Ma non per questo si peritò a tirare avanti per la sua strada: un Principe giovine e innamorato è sempre pien di valore. Entrò in un gran cortile, dove lo spettacolo che gli apparve dinanzi agli occhi sarebbe bastato a farlo gelare di spavento. C'era un silenzio, che metteva paura: dappertutto l'immagine della morte: non si vedevano altro che corpi distesi per terra, di uomini e di animali, che parevano morti, se non che dal naso bitorzoluto e dalle gote vermiglie dei guardaportoni, egli si poté accorgere che erano soltanto addormentati, e i loro bicchieri, dove c'erano sempre gli ultimi sgoccioli di vino, mostravano chiaro che si erano addormentati trincando.
Ma non per questo era meno bella. Passarono nel gran salone degli specchi e lì cenarono, serviti a tavola dagli ufficiali della Principessa. Gli oboè e i violini suonarono delle sinfonie vecchissime, ma sempre belle, quantunque fosse quasi cent'anni che nessuno pensava più a suonarle: e dopo cena, senza metter tempo in mezzo, il grande elemosiniere li maritò nella cappella di corte, e la dama d'onore tirò le cortine del parato.
Ella aveva ordinato che fossero menati tutti colle mani legate di dietro. Essi erano lì, e già i carnefici si preparavano a gettarli nella vasca, quand'ecco che il Re, il quale non era aspettato così presto di ritorno, entrò nella corte a cavallo: esso era venuto colla posta, e domandò tutto stupito che cosa mai volesse dire quell'orrendo spettacolo. Nessuno aveva coraggio di aprir bocca, quando l'orchessa, presa da una rabbia indicibile nel vedere quel che vedeva, si gettò da se stessa colla testa avanti nella vasca, dove in un attimo fu divorata da tutte quelle bestiacce, che c'erano state messe dentro per suo comando. A ogni modo il Re se ne mostrò addolorato, perché in fin dei conti era sua madre: ma trovò la maniera di consolarsene presto colla sua bella moglie e coi suoi bambini.
La bella addormentata nel boscoTitolo originaleLa Belle au bois dormantAutoreCharles PerraultRaccoltaI racconti di Mamma OcaPrima edizione1697PaeseFranciaNella stessa raccolta:SuccessivaCappuccetto rossoLa bella addormentata nel bosco è un racconto francese in I racconti di Mamma Oca di Perrault.
I genitori della bimba allarmati, decidono di affidarla alle tre madrine in modo che cresca nel bosco lontana dal castello come una normale contadina, così da sfuggire a Malefica.Aurora cresce convinta di essere una contadina di nome Rosaspina, fino a quando a 16 anni, incontra un misterioso ragazzo di cui si innamora.Decide di scoprire di più di sé stessa e torna così a palazzo.
La bella addormentata nel bosco P 134 est un opéra en 3 actes d'Ottorino Respighi sur un livret de Gianni Bistolfi basé sur le conte La Belle au bois dormant de Charles Perrault. 59ce067264
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